I tarli non attaccano l’uomo, però possono essere parassitati da acari del tarlo (Pyemotes ventricosus) di dimensioni inferiori al millimetro.
Possono pungere l’uomo, causando vescichette fortemente pruriginose.
Un altro nemico del tarlo è lo Scleroderma Domesticus, un imenottero aculeato privo di ali, di colore scuro, di dimensioni molto ridotte (2 mm di lunghezza) che assomiglia a una piccola formica.
La femmina dello scleroderma, dopo essere penetrata nelle gallerie prodotte dal tarlo nel legno, punge la larva paralizzandola e vi deposita sopra le uova; le sue larve neonate troveranno nella larva paralizzata del tarlo una facile fonte di cibo. Le larve, raggiunta la maturità, si rinchiudono in piccoli bozzoli dai quali usciranno gli adulti dello Scleroderma. La femmina, durante le sue peregrinazioni alla ricerca dei fori del tarlo dove deporre le uova, si annida sulle stoffe, tende e lenzuola.
Si è verificato che la presenza dei parassitoidi è più frequente quando vi è un aumento del tasso di umidità, causato da periodi prolungati di precipitazioni. Lo scleroderma e l’acaro del tarlo sono stati riscontrati anche su mobili di fattura relativamente recente, non necessariamente antichi. Le larve, raggiunta la maturità, si rinchiudono in piccoli bozzoli dai quali usciranno gli adulti dello Scleroderma.
In queste condizioni può pungere l’uomo, anche ripetutamente (in un caso da noi riscontrato, sono state riscontrate 48 punture!), provocando vescichette, papule rossastre, indurite, grandi e pruriginose. Il quadro clinico è quello di una dermatite papulosa.
Anche l’Acaro del Tarlo (Pyemotes Ventricosus) è un parassita del tarlo che può pungere l’uomo causando dermatiti.
Se nell’abitazione sono presenti dei mobili tarlati.
Se nell’abitazione sono presenti dei mobili tarlati, la prima cosa da fare è ispezionarli accuratamente per verificare se fuoriesce la caratteristica polverina, tipica della presenza del tarlo vivo all’interno del mobile.
Cosa fare se i mobili sono tarlati ormai da tanto tempo e i buchi nel legno sono vecchi e vuoti, privi della caratteristica polverina?
Se dai fori nel legno non fuoriesce spontaneamente la caratteristica polverina, allora bisogna dedurre che il tarlo è morto all’interno, probabilmente da molto tempo. Il mobile allora si deve considerare sano, non solo privo dei tarli ma, soprattutto, privo degli acari del genere Pyemotes.
Se i mobili non sono tarlati?
Se i mobili non sono tarlati bisogna osservare con attenzione l’interno della propria casa e verificare l’eventuale presenza di tronchetti di legno dimenticati accanto al camino, oppure ispezionare le travi, gli infissi, eventuali oggetti in legno e notare se sono bucati dal tarlo e, soprattutto, se appaiono polverosi.
Talvolta è davvero difficile individuare la presenza del tarlo, perché non sono evidenti né i caratteristici fori né la tipica polverina! A volte sono interessate solo le doghe del letto o l’intelaiatura di divani o poltrone, oppure la base di cassetti in cui sono riposti vestiti e biancheria. Altre volte, invece, il problema non è all’interno dell’abitazione ma è nella legnaia e la dermatite si correla alla frequentazione di questo ambiente.
Come essere certi della presenza di Pyemotes all’interno della propria abitazione?
La caratteristica di questo piccolo acaro è quella di pungere ripetutamente la stessa area, inducendo la comparsa di lesioni strofuloidi ravvicinate e disposte linearmente. Particolarmente interessato il tronco. Le lesioni compaiono dopo circa 10 – 12 ore, queste lesioni sono fortemente indicative dell’infestazione da scleroderma. Le lesioni risentono parzialmente dei trattamenti topici con cortisoni, creme all’ossido di zinco. L’esame più opportuno per svelare con certezza la presenza di Pyemotes ventricosus, e la sua localizzazione all’interno dell’abitazione è L’EDPA o Esame Diretto delle Polveri Ambientali. Questo esame consente, in poche ore, di capire l’origine dell’infestazione, individuando esattamente in quale stanza si trova il focolaio riproduttivo di questo acaro.
Come disinfestare in caso di presenza accertata di Pyemotes?
Una volta rimossi gli oggetti tarlati (operazione preliminare indispensabile per debellare l’infestazione), si può procedere alla disinfestazione ambientale, che dovrà avvenire a mezzo di prodotti auto-eroganti (ad esempio insetticidi/acaricidi a base di ciflutrina e transflutrina o deltametrina e tetrametrina con piperonil butossido). Però, se l’infestazione è massiva, è necessario ricorrere ad un disinfestatore esperto, che utilizzerà pesticidi più potenti e ad azione residuale.
Come eliminare scleroderma e acari del tarlo?
Se hanno infestato strutture inamovibili, quali travi, soffitti, pavimenti in legno, per esempio, è possibile disinfestare con il trattamento antitarlo.
Stessa cosa se i tarli hanno infestato oggetti piccoli o trasportabili, quali mobili, cornici, libri o tappeti, per esempio, è possibile usare il trattamento antitarlo.
Affidati a professionisti del settore, meglio se con esperienza specifica nel restauro ligneo, potrai risolvere definitivamente il problema tarli e recuperare al meglio gli oggetti danneggiati.